Dal cameriere al restaurant manager
In questo volume c’è una notizia curiosa. Nei 120 giorni della stagione estiva, gli alberghi di Riviera di Rimini servono a tavola qualcosa come 90 milioni di pasti.
All’apparenza sembra di essere davanti a una gigantesca cucina industriale, ad un fast food di proporzioni gigantesche. Ma è solo apparenza. A fare i grandi numeri è la somma delle centinaia di alberghi che compongono l’offerta ricettiva della Riviera. A cucinare i 90 milioni di pasti sono i tanti chef di questo o quell’albergo o le mitiche arzdore che con passione e antica sapienza ancora propongono agli ospiti i sapori tipici di questa terra. Sono grandi numeri dietro i quali ci sono 2.400 diverse cucine impegnate a preparare i pasti per gli ospiti di ogni singolo albergo.
Agli alberghi vanno poi aggiunti i ristoranti, le pizzerie, le tavole calde, i pub. Niente di industriale, solo artigianato diffuso. Diciamolo pure senza falsi pudori: sulla Riviera di Rimini siamo stati capaci, da sempre, a prendere gli ospiti per la gola. Della celebrata tradizione di ospitalità e accoglienza ha sempre fatto parte il piacere di mettere l’ospite a tavola, di farlo mangiare bene, di farlo alzare sazio e soddisfatto. Spesso con una cucina semplice, espressione della tradizione gastronomica del territorio; a volte con un servizio essenziale, ma non per questo disattento alle esigenze della persona.