AUTO-SVILUPPO UMANO E PROFESSIONALE

AUTO-SVILUPPO DELLE PROPRIE CAPACITÀ

Cosa significa e come fare

Molti ritengono di conoscersi molto bene, di sfruttare tutte le proprie carte e di aver sviluppato al meglio le proprie capacità sia in ambito umano e personale sia in quello professionale, ma è davvero così? 

La risposta è: ASSOLUTAMENTE NO, e in questo breve articolo andremo ad approfondire il perché.

La maggior parte di noi tende ad utilizzare solo una piccola parte delle proprie capacità e potenzialità, pur sapendo di averne tante altre nascoste, mentre solo una piccolissima parte non è in grado di scavare a fondo e scoprire le competenze nascoste.

Coloro che sanno di avere capacità nascoste, non agiscono tutte allo stesso modo;

– Un piccolo numero di persone si attiva per esplorare,  visualizzare e dare una dimensione a  queste potenzialità, che possono essere punti forti o deboli.

– Un numero ancor più ristretto, una volta visualizzate le potenzialità, sarà in grado di intraprendere azioni concrete per sviluppare i punti forti a proprio vantaggio, e convertire i punti deboli.

– Tra questi, solo 1 persona su 10 si adopera alla realizzazione di un vero e proprio progetto, scritto e formalizzato, per raggiungere in modo concreto gli obiettivi di miglioramento personale e professionale.

L’auto-sviluppo, come suggerisce la parola stessa, deve partire da ognuno di noi, soprattutto per migliorare le proprie capacità e conoscenze.

Nella maggior parte dei casi l’apprendimento delle nostre abilità, dipende dall’ambiente esterno e non dalla nostra voglia di miglioramento. Per ambiente esterno possiamo far riferimento ai valori trasmessi dalla famiglia, alla mentalità con il quale ci relazioniamo nel privato, oppure alle conoscenze acquisite mediante l‘istruzione scolastica/universitaria.AUTO-SVILUPPO UMANO E PROFESSIONALE

É importante sottolineare che, le conoscenze e le abilità apprese nell’ambiente esterno, soprattutto nell’istruzione scolastica,  sono fondamentali ma devono essere continuamente allenate, altrimenti si rischia un regresso che ci porterebbe ad utilizzare solo abilità di base conseguite al titolo di scuola inferiore.

Per esempio, un laureato che non esercita le competenze acquisite, dopo qualche anno sarà in grado di sfruttare al 100% solo quelle apprese nel proprio diploma di maturità.

Dal punto di vista tecnico-professionale, ma anche personale, ci sono dei fattori che possono indurre ad un impoverimento delle proprie conoscenze , come:

– Assenza di criticità verso se stessi, considerandosi sempre giusti;

– Assenza di confronto con superiori o persone che rivestono il nostro stesso ruolo in ambiti diversi;

– Assenza di stabilità nel mondo del lavoro, causata dai continui cambiamenti scientifici e tecnologici, oltre che culturali.

Per tutti questi fattori, che rappresentano solo una piccola finestra sul mondo, è necessario che il miglioramento parta da un serio progetto di auto-sviluppo personale, un modo di identificare un modello ideale di noi stessi.

Un corretto auto-sviluppo prevede che ci sia una consapevolezza di se stessi, adeguata al ruolo che si esercita sia sul posto di lavoro che nell’intimità, una continua voglia di imparare e implementare le proprie conoscenze con letture focalizzate e sempre aggiornate, voglia di mettersi in discussione mediante confronti pianificati e più in generale, è prevista la voglia e la necessità di investire quanto più è possibile nella propria mente.

Le basi dell’auto-sviluppo sono essenzialmente due: progettare e migliorare se stessi, per vivere e lavorare meglio sfruttando tutte le nostre capacità.

Per fare questo è molto utile seguire dei corsi di formazione mirati e per ricordarci come funzionano le fasi dell’apprendimento, possiamo tornare indietro di qualche articolo, così il quadro sarà completo!